Questa illustrazione nasce da una collaborazione con la chiesa di san Vito Martire e il comune di Monreale che mi hanno coinvolta per raccontare un personaggio emblematico del posto: Sarina Ingrassia.
Oggi questa illustrazione ha trovato collocazione nel corso principale di Monreale vicino ad uno storico panifico.

 

Ma perché ho accettato di rappresentare proprio Sarina Ingrassia?

Ho sempre pensato che ciascuno di noi abbia un proprio scopo nella vita, ma che non per tutti sia così chiaro.
Qualcuno nasce con la consapevolezza di ciò che vuole realizzare, qualcuno trascorre la propria vita
alla ricerca di risposte e qualcun altro, invece, non si porrà mai nessuna domanda.
Sarina Ingrassia apparteneva alla prima categoria di persone.
Sarina era una di quelle donne che non desiderava semplicemente il cambiamento, lei lo attuava.
Aiutava i giovani in difficoltà a ritagliarsi uno spazio nel mondo attraverso lo studio e l’apprendimento.
Combatteva la criminalità con l’istruzione e il coinvolgimento attivo dei ragazzi nella società.
Era convinta che i giovani meritassero tutti un’istruzione, indipendentemente dallo stato sociale, per essere meno manipolabili, più indipendenti e in grado di prendere decisioni per le loro vite senza scendere a compromessi.

Sarina lavorava per aiutare i giovani a costruirsi un futuro migliore. E i ragazzi erano entusiasti di questo progetto.

Con la mia illustrazione ho voluto raccontare questo clima di appartenenza: una complicità e  un’amicizia che, come una coperta fatta a mano, si costruisce solo col tempo e con la pazienza.
Un rapporto di stima e fiducia che dimostra, ancora una volta, quanto alla base delle grandi rivoluzioni ci sia sempre un desiderio di cambiamento e un atto d’amore.
In un’intervista Sarina ha detto “ho scelto di non appartenere a qualcuno, per appartenere a tutti” e  questa frase, probabilmente, è la più esplicativa del suo percorso.

E così, da oggi, questa immagine diventa un ulteriore nodo al fazzoletto. Un modo in più per continuare a ricordare che ciascuno di noi può fare la differenza.